L’ascensore a pistone, o oleodinamico, è tra le tipologie più diffuse di impianti di elevazione negli edifici. Il suo impiego principale è nelle strutture residenziali perché permette di ottimizzare i costi e i tempi di installazione. È infatti molto compatto e si adatta a molteplici situazioni. È un alleato anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche, perché ha una maggiore precisione nell’arrivo al piano rispetto ad un impianto elettrico tradizionale e consente alle persone con disabilità motoria di essere totalmente indipendenti nei movimenti in entrata e uscita. L’ascensore oleodinamico si caratterizza per la presenza di un fluido che permette l’azionamento del pistone permettendo il movimento.
L’elevatore Risulta molto affidabile e pratico e, grazie agli avanzamenti tecnologici e al design, si può personalizzare sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista estetico in base alle esigenze.
Scopriamo nel dettaglio come funziona un ascensore a pistone e quali sono le sue caratteristiche.
Ascensore oleodinamico: cos’è
L’ascensore idraulico o oleodinamico è un sistema di elevazione che utilizza la pressione di un fluido su un pistone per consentire la salita e la discesa.
Il sistema oleodinamico è costituito da una centralina idraulica ( che contiene un motore, il fluido ed un sistema di valvole ) e da un olio minerale. L’olio viene spinto dalla pompa della centralina all’interno del pistone, e la pressione esercitata sfila il cilindro e sposta verso l’alto la cabina. IL movimento verso il basso avviene tramite il blocco dell’azione del motore e l’apertura di valvole che permettono il ritorno dell’olio dal cilindro alla centralina, facendo così abbassare la cabina
Gli elementi di cui si compone sono:
- centralina idraulica;
- quadro elettrico;
- pistone;
- cabina;
- dispositivi di sicurezza;
- telaio metallico
- extracorsa in basso ( fossa ) al piano più basso
- extracorsa in alto ( testata ) all’ultimo piano
Ogni componente interagisce con l’altra per permettere all’ascensore di effettuare il movimento verticale.
In molti si chiedono quanto consuma l’ascensore oleodinamico, considerando la presenza del liquido e la necessità di utilizzare l’elettricità. Il consumo è maggiore in salita e quindi bisogna tenere sotto controllo questa fase, soprattutto quando si impostano portata e velocità. In discesa però il consumo viene compensato dal fatto che il sistema sfrutta principalmente la forza di gravità e quindi l’impiego di energia è minore.
Come funziona l’ascensore a pistone
L’ascensore a pistone funziona grazie all’azione del pistone.
In fase di salita, la cabina effettua il movimento in base alla pressione esercitata dall’olio nel pistone provocando un’estensione del cilindro che causerà l’innalzamento della cabina
La discesa, invece, sfrutta la forza di gravità, ed è controllata da un gruppo valvole che permette il deflusso dell’olio in modo controllato e sicuro. L’ascensore, quindi, può avere una portata personalizzata a seconda delle esigenze e questo permette anche di controllare i consumi e ridurre il rumore.
Il movimento è controllato e si traduce in una fermata al piano molto precisa e delicata. Ciò favorisce l’ingresso e l’uscita di persone con ridotta capacità motoria e aiuta le persone con disabilità ad usare l’impianto in sicurezza in quanto il pavimento della cabina e quello del piano di sbarco si allineano perfettamente.
Ascensore a pistone: per quali edifici è adatto
L’ascensore a pistone viene installato principalmente in edifici residenziali, in piccoli condomini e in strutture con un numero ridotto di piani e con un traffico limitato.
Il sistema è infatti pensato per edifici che non richiedono un’elevata velocità e il raggiungimento di grandi altezze.
In questo caso sarebbe ideale un ascensore elettrico.
In merito all’utilizzo, l’ascensore oleodinamico funziona perfettamente con un traffico, ovvero un numero di avvii di 30-40 l’ora.
Ascensore oleodinamico: le tipologie
L’ascensore a pistone o oleodinamico non è particolarmente ingombrante e si può installare in tutti gli edifici, anche quelli esistenti e concepiti senza ascensore.
Il locale che contiene la centralina ed il quadro di manovra detto locale macchine può essere posizionato a una distanza di 10-15 metri. La flessibilità dell’impianto lo rende, quindi, ideale per diverse circostanze e si può optare a seconda dello spazio a disposizione e delle esigenze strutturali o delle regolamentazioni condominiali.
L’ascensore si può adattare anche dal punto di vista funzionale ed estetico con la scelta di cabine di diverse dimensioni sia per trasportare più persone, sia per e garantire l’accesso ai dispositivi di deambulazione per le persone con disabilità, sia con l’installazione di pulsantiere per persone con ridotta capacità visiva, con la predisposizione di funzioni specifiche per la sicurezza o per la sanificazione e, infine, con la scelta di porte con apertura automatica o a scorrimento per agevolare l’accesso.
I punti di forza dell’ascensore oleodinamico
I vantaggi dell’ascensore oleodinamico sono molteplici ed è un impianto che una volta installato garantisce una lunghissima durata.
Ecco i principali vantaggi:
- ha un ingombro minimo e questo, soprattutto negli edifici obsoleti o piccoli, è un enorme punto a favore;
- necessita di una sola parete portante del vano corsa
- non necessità di un contrappeso e quindi si possono sfruttare tutte le dimensioni del vano, creando un accesso comodo e agevole per tutti;
- il rumore dell’ascensore oleodinamico è ridotto rispetto ad altri modelli perché la possibilità di gestire il flusso e il deflusso dell’olio permette di tarare partenze e arrivi molto dolci;
- se dovesse mancare la corrente elettrica, l’ascensore a pistone prima di fermarsi riporta la cabina al piano, senza disagi per eventuali passeggeri;
- si allinea meglio al piano e questo è essenziale per permettere un ingresso e un’uscita al piano in sicurezza per le persone con disabilità motoria che utilizzano la carrozzina;
L’ascensore oleodinamico e l’ambiente
Questa tipologia di impianto elevatore rispetta l’ambiente se correttamente assegnato in manutenzione ad una ditta professionale che assicuri:
- che l’olio che si utilizza per il movimento venga smaltito secondo precise procedure;
- nella fase di salita il consumo elevato di elettricità può essere ridotto tramite ed è quindi importante stabilire con la ditta che installa l’impianto la portata e la velocità, per cercare di ottimizzare l’impatto;
- rispetto ad altri modelli ha una velocità e una portata ridotta. Come abbiamo già indicato è infatti pensato per edifici con pochi piani e con un utilizzo quotidiano limitato.
Ascensore oleodinamico senza fossa ?
L’ascensore senza fossa è il frutto dell’evoluzione tecnologica dei sistemi di elevazione. Fino a qualche anno fa era infatti impensabile costruire un ascensore ex novo in edifici già esistenti senza la presenza della fossa, che è un elemento indispensabile per garantire ai lavoratori di lavorare in sicurezza durante gli interventi di manutenzione o di risoluzione dei guasti.
Ci sono però casi in cui, per vincoli strutturali e storici, la fossa non è proprio realizzabile e si è allora pensato di realizzare degli impianti più semplici per essere installati in questi casi particolari, come per il caso dei miniascensori, detti anche piattaforme elevatrici.
Con una fossa ridotta ad esempio, è obbligatorio inoltrare una richiesta di autorizzazione al Ministero dello Sviluppo Economico e ad un organismo accreditato ai sensi del DPR 16/99. C’è bisogno, infatti, di realizzare l’impianto con una deroga alla legge che va espressamente autorizzata, perché la presenza della fossa ridotta dev’essere dichiarata.
Solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione si può iniziare con i lavori, altrimenti l’intero impianto non sarà considerato a norma e l’opera sarà nulla.
Ascensore, a pistone oppure no la manutenzione è obbligatoria
Per garantire il corretto funzionamento dell’impianto di sollevamento è indispensabile effettuare una costante e regolare manutenzione delle componenti.
Per effettuare una precisa manutenzione dell’ascensore bisogna affidarsi a ditte specializzate, che sono in grado di assicurare verifiche periodiche e di intervenire con tempestività in caso di malfunzionamento o guasti.
Nel condominio la manutenzione ordinaria degli ascensori viene gestita con un contratto stipulato dall’amministratore del condominio e prevede una visita ogni sei mesi per verificare il corretto funzionamento degli impianti e valutare lo stato delle componenti. Gli interventi prevedono la pulizia delle funi, il controllo delle porte, delle pulsantiere, delle guarnizioni e dei sistemi di sicurezza.
Nell’ascensore a pistone, per garantire l’efficienza dell’impianto, è inoltre necessario verificare il funzionamento dei pistoni idraulici, che prevede una serie di passaggi specifici che vengono effettuati da tecnici specializzati.
L’attività di pulizia e manutenzione del pistone, insieme alla pulizia dell’ascensore e al controllo delle altre componenti, aiuta a prevenire gli sprechi, il logorio dell’impianto, la bassa efficienza, il blocco dell’ascensore e la mancanza di sicurezza.
Ascensore oleodinamico: il prezzo
Un ascensore a pistone ha un prezzo molto variabile. Nella realizzazione del preventivo vanno infatti considerate diverse voci di spesa. Si parte innanzitutto dal calcolo dei lavori di adattamento degli spazi in cui viene installato l’ascensore. Potrebbe infatti essere necessario abbattere dei muri o creare uno spazio ad hoc per l’ascensore.
Si procede poi con la scelta del modello di ascensore e delle sue caratteristiche. Il costo varia, infatti, in base alla grandezza della cabina, alla presenza di funzioni accessorie, al materiale scelto e alle finiture.
Per dare un’idea di massima, un prezzo base per un ascensore in un edificio privato parte da 10.000 euro e si può arrivare anche a 30.000 euro.
Per risparmiare sui costi c’è anche la possibilità di accedere al bonus barriere architettoniche che permette di avere una riduzione Irpef del 75% sull’installazione di impianti che hanno l’obiettivo di eliminare le barriere architettoniche negli edifici.
Se nella struttura in cui va installato l’impianto di elevazione risiede una persona con disabilità motoria, la persona ha diritto ad un’agevolazione Irpef del 19% o del 50% a seconda dei casi per l’installazione di montascale, mini-ascensori o piattaforme elevatrici.
Se stai pensando di installare un ascensore in un’abitazione privata o in un condominio e vorresti avere assistenza per la realizzazione, puoi rivolgerti ad Alfa Elevatori, azienda che opera a Roma e nella Regione Lazio da oltre quarant’anni e propone soluzioni per installazione e assistenza per impianti di elevazione. Prenota un appuntamento senza impegno.