Quali sono i costi da sostenere per l’installazione di un ascensore in una casa privata? Quali normative bisogna rispettare per la manutenzione e la sicurezza? Come si ripartisce la spesa? Quando in un condominio si discute dell’opportunità di realizzare un impianto di sollevamento sono numerose le domande che i proprietari e gli inquilini dello stabile si pongono prima di prendere una decisione. Dalle diverse tipologie fino al prezzo, proviamo a chiarire alcuni importanti aspetti con una breve e pratica guida.
Le tipologie di ascensore per la casa
Le due principali classificazioni di ascensori riguardano la collocazione e il funzionamento: interno o esterno, elettrico o oleodinamico. L’elevatore esterno è ovviamente quello posto nella parte esterna dell’edificio, e consente di superare problemi architettonici a differenza del tradizionale impianto interno, la cui installazione richiede talvolta opere murarie onerosi. L’ascensore esterno può anche rivelarsi una buona soluzione dal punto di vista estetico perché in grado di valorizzare un palazzo e dai costi più contenuti, soprattutto se si evitano interventi edilizi. Sotto il profilo del funzionamento va fatta distinzione tra un ascensore elettrico ,che si muove grazie a una particolare macchina di sollevamento, l’argano, posto normalmente all’interno di un vano ascensore, e l’impianto oleodinamico (detto anche idraulico), dotato di un sistema a pistone in cui viene immesso olio minerale in pressione. L’elevatore elettrico assicura ottime prestazioni in termini di velocità, garantisce un minore consumo di energia ed è più ecologico, perché non c’è olio del motore da smaltire. L’ascensore oleodinamico invece reca vantaggio per gli edifici di corse limitate che non superano i 5 o 6 piani.
Le dimensioni
Le norme sulle dimensioni della cabina e del vano ascensore sono contenute in un Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 1989 dedicato all’abbattimento delle barriere architettoniche, e indicano le misure da rispettare sia per gli impianti di edifici di nuova costruzione, residenziali e non, inoltre sono presenti indicazioni anche per gli edifici preesistenti. Negli edifici di nuova costruzione non residenziali le dimensioni della cabina sono: 140 cm di profondità e 110 cm di larghezza, con una porta con luce netta minima di 80 cm sul lato corto. Negli edifici di nuova costruzione residenziali, anche una una casa privata, si passa invece a dimensioni minime di 130 cm di profondità, 95 cm di larghezza e una porta con luce netta minima di 80 cm sul lato corto. In caso di adeguamento di vecchi edifici preesistenti infine, se non è possibile installare cabine di dimensioni superiori, le misure minime sono: 120 cm di profondità, 80 centimetri di larghezza, e porta con luce netta minima di 75 cm sempre sul lato corto.
La sicurezza
Il fattore sicurezza è un punto cruciale per l’installazione e la manutenzione dell’impianto. La normativa italiana sugli ascensori prevede controlli regolari per verificare il corretto funzionamento degli elevatori e per produrre una certificazione che attesti le verifiche compiute al momento della messa in esercizio. Ogni elevatore secondo la legge va progettato, poi installato e collaudato nel rispetto dei Ress (Requisiti Essenziali di Sicurezza e Salute) previsti dai regolamenti comunitari. Al termine dell’installazione, l’installatore è obbligato a rilasciare al proprietario dell’ascensore un certificato di collaudo.
Dopo l’entrata in funzione dell’ascensore devono essere effettuate verifiche periodiche ogni 2 anni eseguite da tecnici specializzati con laurea in ingegneria. Lo scopo dei controlli è di verificare se i dispositivi di sicurezza funzionano normalmente. Ad ogni controllo al proprietario dell’ascensore viene rilasciato un verbale relativo alla verifica. Se l’esito è negativo va effettuata una comunicazione agli uffici del Comune. C’è invece bisogno di verifiche straordinarie in caso di incidenti o quando la verifica periodica non ha dato esito positivo.
Per quel che riguarda la manutenzione, il proprietario o il suo legale rappresentante devono affidare gli interventi sull’impianto a una persona munita di certificato di abilitazione o a un’azienda specializzata che interviene con tecnici abilitati. C’è differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria degli ascensori da non sottovalutare. Almeno una volta ogni 6 mesi un manutentore deve controllare l’integrità e l’efficienza del paracadute, il funzionamento del limitatore di velocità ed altri dispositivi di sicurezza; le funi, le catene e i loro attacchi; l’isolamento dell’impianto elettrico e l’efficienza dei collegamenti con la terra.
Ascensore per la casa privata: i costi
Ma quanto costa installare un ascensore in una casa privata? È difficile indicare un prezzo valido sempre e comunque. Le principali variabili riguardano il tipo di impianto (elettrico o oleodinamico), le caratteristiche della cabina (materiali e rifiniture), la collocazione (interno o esterno), e soprattutto il numero di piani da servire. Possiamo dunque avere solo delle indicazioni di massima.
Il costo di un ascensore interno per la casa, mediamente e in linea indicativa, parte dai 10mila euro. L’impianto oleodinamico è consigliato per gli edifici che non superano i 5 o 6 piani. La spesa per l’ascensore in questo caso, rispetto all’impianto elettrico, è più bassa ma vanno messi in conto consumi più elevati. Il costo di un ascensore elettrico in media parte da circa 15mila euro e può arrivare a 30mila euro per servire 2 o 3 piani, senza tener conto di altre spese legate a lavori di adeguamento. Se i piani sono 4 il costo può anche raggiungere i 35mila euro. Per gli ascensori esterni invece si oscilla tra i 10mila e i 35mila euro, con un prezzo di partenza più basso. Per abbassare l’esborso un singolo proprietario o un condominio può anche sfruttare agevolazioni fiscali introdotte per rinnovare il parco immobiliare e favorire il superamento delle barriere architettoniche: il recente bonus ascensore prevede una maxi detrazione Irpef di cui possono beneficiare persone fisiche e condomini.
La ripartizione delle spese
Infine, vale la pena parlare della ripartizione delle spese, un aspetto sempre particolarmente discusso nel corso delle assemblee condominiali. La norma da prendere come riferimento è l’articolo 1124 del codice civile, che parla di “manutenzione” e “sostituzione” dell’impianto e che non fa distinzione tra spese ordinarie o straordinarie. La legge spiega che, in assenza di un regolamento condominiale che fornisca una diversa ripartizione i costi devono essere ripartiti “per metà in ragione del valore delle singole unità immobiliari, e per l’altra metà esclusivamente in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo”. Il regolamento è obbligatorio se il numero di condomini è superiore a dieci. Per conoscere il valore proporzionale degli immobili bisogna consultare la tabella millesimale allegata al regolamento, utile proprio per quantificare la partecipazione di ogni unità ai costi comuni.
Per approfondire ogni aspetto è consigliabile rivolgersi a ditte specializzate impegnate quotidianamente nell’installazione e manutenzione di ascensori per la casa privata, e con molti anni di esperienza alle spalle. Noi di Alfa Elevatori, attivi dal 1977, siamo pronti a fornirti tutte le informazioni utili per progettare un nuovo impianto o rendere più efficiente quello esistente, e per elaborare un piano di manutenzione più adatto alle tue esigenze.