Per poter utilizzare un ascensore o un montacarichi in sicurezza e senza rischi per la salute è necessario effettuare il collaudo e ottenere l’agibilità, presentando un’accurata documentazione ed effettuando tutte le operazioni di verifica della conformità, sia dell’impianto sia dell’intero edificio in cui viene installato.
I Requisiti Essenziali di Sicurezza e Salute sono contenuti nella direttiva europea 2014/33 e nel DPR 162/99, le normative di riferimento per l’installazione e la messa in esercizio degli ascensori.
Scopriremo in questo approfondimento quali sono i documenti da presentare per ottenere l’abitabilità, il certificato di collaudo e la messa in esercizio dell’impianto di sollevamento, tenendo presente che ci possono essere delle variazioni sui contenuti in base alla procedura di conformità che viene applicata e alla tipologia di impianto.
Collaudo per ascensore e agibilità: cosa dice la normativa
Il certificato di collaudo dell’ascensore ha l’obiettivo di accertare la conformità dell’impianto a svolgere le funzioni per cui è stato installato, in condizioni di sicurezza e in conformità a quanto stabilito nella normativa per gli ascensori, ossia le già citate direttive 2014/33/UE e il DPR 162/99, che contengono tutte le indicazioni per rendere un impianto di spostamento ai piani sicuro ed efficiente.
La Direttiva 2014/33/UE, entrata in vigore il 16 marzo 2017, si applica su tutti gli ascensori in uso permanente negli immobili e a tutte le componenti di sicurezza utilizzati per il suo funzionamento.
Non sono inclusi nella normativa gli ascensori non costruiti in strutture abitative o edifici pubblici, come gli ascensori di cantiere, gli impianti a fune – comprese le funicolari -, gli impianti di sollevamento destinati solo all’accesso ai posti di lavoro e i treni a cremagliera.
Per dimostrare la conformità dell’ascensore è obbligatorio presentare al Comune e all’Asl del territorio una serie documenti che dimostri il rispetto dei requisiti richiesti dalle norme.
Collaudo per ascensore e agibilità: come funziona
Per avere il collaudo dell’ascensore è obbligatorio ottenere l’autorizzazione dal Comune per la messa in esercizio e quella dell’ASL per effettuare le visite periodiche in merito alla sicurezza.
La richiesta agli uffici comunali di competenza per ottenere i documenti di agibilità va effettuata compilando il modulo disponibile sul sito dell’ente, completato in ogni sua parte e corredato di tutta la documentazione che attesti la corretta realizzazione dell’impianto. Il proprietario dello stabile – che è responsabile dell’impianto installato – deve poi garantire manutenzioni regolari e verifiche ogni due anni tramite l’assegnazione della manutenzione ad una ditta specialistica nel settore ascensoristico
Se si desidera rendere conforme l’ascensore all’utilizzo delle persone con disabilità, è importante tenere conto dei requisiti minimi di larghezza e di lunghezza e anche delle misure specifiche delle porte e di tutti gli elementi che caratterizzano l’ascensore, come la pulsantiera, il tempo e la modalità di apertura delle porte, per consentire un accesso agevole alla carrozzina o a sistemi di deambulazione indicate nella Legge 13/1989 – DM 236/89 Quest’aspetto è molto importante, soprattutto se si sta effettuando una sostituzione di un impianto di sollevamento obsoleto, che difficilmente, in fase di progettazione iniziale ante 1989, ha tenuto conto delle disposizioni normative in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Collaudo ascensore: la documentazione
Per arrivare al collaudo è necessario presentare un elenco di documenti che attestino la conformità ai requisiti contenuti nelle norme di riferimento.
Ad esempio:
- dichiarazione di conformità alle norme armonizzate;
- relazione tecnica, disegni piante e elevazioni, schemi elettrici e idraulici;
- dichiarazione della registrazione del paracadute e/o valvola di blocco;
- certificati per i componenti di sicurezza;
- documentazione tecnica per elementi diversi dai componenti di sicurezza;
- certificato CE contenente le caratteristiche della tipologia dell’ascensore installato;
- dichiarazione dell’installatore;
- istruzioni di uso e manutenzione, incluse le istruzioni di emergenza;
- dichiarazione di conformità del progetto ai requisiti di prevenzione incendi;
- eventuale analisi dei rischi conforme alla norma ISO 14798;
- dichiarazione di conformità finale.
Certificato di collaudo statico: perché è importante
Per rendere effettivo il collaudo dell’ascensore bisogna ottenere anche il certificato di collaudo statico che viene emesso se vengono rispettate tutte le informazioni contenute nel capitolo 9 delle Norme Tecniche Costruzioni del 2018.
Nel certificato statico vanno inseriti:
- il report sul progetto strutturale e sui documenti esaminati;
- i verbali delle visite effettuate con la descrizione delle operazioni di controllo espletate dagli addetti tecnici;
- il giudizio di collaudabilità o non collaudabilità delle strutture considerando tutta la vita dell’edificio
Se l’edificio presenta non conformità nella sua struttura rispetto al NTC18 non si può procedere con il collaudo dell’impianto.
Il sopralluogo per il collaudo dell’ascensore
Dopo aver esaminato la documentazione consegnata per la messa in esercizio, l’installatore e l’ingegnere procedono con un sopralluogo volto a verificare il corretto funzionamento dell’impianto con prove e controlli. L’obiettivo del sopralluogo è confermare quanto indicato nei documenti per ottenere il collaudo e attestare la sicurezza e la conformità dell’impianto alle norme di legge.
Se il sopralluogo ha esito positivo, l’installatore redige l’attestato di esame UE e appone il numero di identificazione a lato della marcatura UE.
Nel verbale del sopralluogo per il collaudo vengono inseriti:
- la data e l’orario di visita;
- i riferimenti normativi relativi all’opera da realizzare;
- una descrizione degli interventi realizzati o in fase di realizzazione durante il sopralluogo;
- i nominativi delle persone presenti in cantiere;
- tutte le verifiche effettuate dal collaudatore durante la visita.
Il report si chiude con la firma del Collaudatore e delle persone che hanno partecipato alla visita.
A questo punto il proprietario dell’ascensore ha 10 giorni di tempo per comunicare al Comune di competenza l’avvenuto collaudo dell’ascensore per l’agibilità. Questo passaggio è fondamentale per poter utilizzare l’impianto.
Nella comunicazione vanno inserite anche le informazioni sull’immobile in cui è installato l’ascensore, la ragione sociale della ditta responsabile dell’installazione, la copia conforme della dichiarazione di conformità, la velocità, la corsa, la portata dell’impianto e il nome della ditta che si occuperà dei controlli periodici sull’ascensore.
Se l’esito del sopralluogo è negativo, bisognerà richiedere un nuovo sopralluogo dopo aver sistemato gli aspetti che hanno portato all’esito negativo. Se non si comunica al Comune di competenza l’avvenuto collaudo, l’ascensore non può essere messo in servizio.
Certificato di agibilità: cos’è e come funziona
Il certificato di agibilità viene richiesto per tutti gli edifici ogni volta che si verifica una nuova costruzione, una ricostruzione o sopraelevazione e quando si effettuano interventi che incidono sulla salubrità, la salute e il funzionamento degli impianti.
Il certificato di agibilità, infatti, attesta “la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo quanto dispone la normativa vigente.”
Viene rilasciato dal dirigente o dal responsabile competente del comune.
Il certificato di agibilità va presentato al comune entro 15 giorni dalla fine dei lavori e l’Ente ha 30 giorni per rispondere e confermare la certificazione. Se il comune non risponde, entra in vigore la formula silenzio-assenso e quindi gli impianti e/o l’edificio per cui è stata chiesta l’agibilità possono essere utilizzati. Se contestualmente non è stata presentata domanda all’ASL per ottenere l’agibilità, bisogna attendere 60 giorni per il silenzio assenso.
La mancata presentazione della domanda comporta una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 77 a 464 euro.
Nella realizzazione di un ascensore è dunque importante valutare tutti questi aspetti ed è obbligatorio aggiornare anche la documentazione prevista per l’intero immobile, dal momento che si va ad installare un nuovo impianto.
Al momento della presentazione della richiesta per l’agibilità, visto che si parla anche di igiene e salute, è fondamentale sapere come igienizzare gli ascensori e renderli conformi alle normative vigenti. È inoltre consigliata la realizzazione di un calendario periodico di sanificazione dell’impianto, così da essere sempre pronti nel momento delle visite periodiche.
Manutenzione ascensore: le visite periodiche
L’ascensore è un impianto soggetto per obbligo di legge a manutenzione.
Ci sono due tipologie di manutenzione, quella preventiva e quella conservativa.
La normativa di riferimento per la manutenzione ordinaria è l’articolo 15 del DPR 162/99, che contiene tutti i requisiti per la sicurezza degli ascensori. E, sempre in merito alle regole per la sicurezza degli ascensori elettrici e idraulici, ci sono da considerare anche le norme UNI EN 81-20 e UNI EN 81-250 che indicano tutti i requisiti obbligatori per gli impianti di sollevamento costruiti a partire dal 1° gennaio 2012.
La manutenzione preventiva prevede un controllo generale dell’impianto con pulizia delle componenti. Non ha cadenze obbligatorie, ma si consiglia di stabilire un calendario annuale con frequenze basate sulle caratteristiche dell’impianto. Le visite di manutenzione conservativa obbligatorie, invece, sono almeno 2 all’anno e prevedono un controllo più accurato con verifica delle funi e di tutte le parti che costituiscono il sistema di elevazione.
Per la tenuta in esercizio dell’impianto ci sono, invece, le visite periodiche a cadenza biennale di verifica più accurata dell’impianto. La ditta che si occupa di queste mansioni dev’essere composta da ingegneri tecnici abilitati.
L’obiettivo delle visite è accertare il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza. Al termine dell’ispezione viene realizzato un verbale che attesta la verifica e contiene le valutazioni.
La responsabilità delle visite periodiche per la manutenzione (sia ordinaria sia straordinaria) è del proprietario dell’immobile o, nel caso dei condomini, dell’amministratore del condominio.
Il costo delle visite periodiche e della manutenzione è a carico del proprietario dell’immobile. Nel caso dei condomini, la spesa per la manutenzione ordinaria dell’ascensore viene ripartita tra i vari proprietari delle singole unità immobiliari. Per la manutenzione straordinaria è necessario convocare un’assemblea per presentare il progetto e suddividere le spese.
Se stai pensando di installare un ascensore nella tua casa o in condominio, per avere tutte le informazioni sull’installazione e la manutenzione di ascensori, servoscala e montacarichi, puoi rivolgerti ad Alfa Elevatori, azienda specializzata nella realizzazione di impianti di elevazione e nella gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria.
Puoi richiedere un sopralluogo senza impegno per valutare con il nostro team specializzato tutte le soluzioni possibili.